Prima studente, poi graphic designer, poi co‑founder di Menumal: una storia di curiosità, impegno e di come un’esperienza di studio all'estero abbia aperto la strada verso il settore della ristorazione.
Leopoldo Angelini è cresciuto in una piccola cittadina in Italia. Trasferirsi a Milano per studiare Economia all’Università Cattolica del Sacro Cuore è stato un grande passo, ma solo il primo di un percorso più lungo. Da lì è iniziata una serie di scelte che hanno aperto nuove opportunità in nuovi posti: Maastricht, Berlino, Parigi e le Canarie. Ogni luogo ha arricchito il suo bagaglio di competenze e capacità: nuove lingue, molta curiosità e il know-how per trasformare un problema in un’opportunità di business.
All'Università: trasformare una passione in un lavoro
La passione di Leopoldo per il graphic design e la fotografia, nata come semplice hobby, si è trasformata durante gli studi nel suo primo vero lavoro, come graphic designer per Cattolica International. Ripensando a quel primo impiego, Leopoldo racconta: “Spesso le opportunità lavorative nascono da competenze particolari, tecniche o trasversali, che sviluppi da solo”.
Quei giorni a Milano erano intensi: tra le lezioni, il lavoro in università, la fidanzata e gli allenamenti con una squadra di calcio. Il ritmo serrato tra studio e lavoro gli ha insegnato cosa significa davvero disciplina.
I primi passi all’estero: un semestre a Maastricht da Free Mover
Una delle motivazioni principali per studiare all’estero era migliorare l’inglese. Anche se Leopoldo aveva già partecipato a diversi viaggi di studio ai tempi del liceo, la sua prima esperienza internazionale con Cattolica International è stata un semestre da Free Mover a Maastricht, nei Paesi Bassi – un’esperienza impegnativa ma ricca di soddisfazioni.
Mantenere il ritmo accademico non è stato semplice. “Pensavo di poter superare facilmente l’esame di Finance 1 e poi mi sono ritrovato davanti Finance 2 o 3,” ricorda. “È stato uno shock, una vera maratona per restare al passo.” Ci sono stati anche ostacoli pratici, come per esempio trovare un alloggio dopo essere stato truffato. Eppure, la sfida lo ha temprato. “Studiare in un’altra lingua è estremamente formativo. Quando vai a dormire e sogni in quella lingua, capisci davvero che qualcosa è cambiato. Hai acquisito una nuova prospettiva.”
“Quando torni, sviluppi un modo più orizzontale di vedere le cose, con meno pregiudizi. Questo ti permette di osservare – e persino risolvere – i problemi in maniera diversa.” Questo nuovo punto di vista ha cambiato il suo approccio al lavoro e alla vita.